Ristrutturazione Green

Ristrutturazione Green

18 giugno 2023

Ristrutturazione Green

La sostenibilità ambientale ha ormai preso piede anche nel settore immobiliare. 

Parliamo di ristrutturazioni edilizie che migliorando l’efficienza energetica degli edifici attenuano l’impatto che gli stessi hanno sulla natura

Il nuovo trend del momento sono gli immobili a basso consumo energetico. Questo vale sia per le nuove costruzioni ma anche per immobili in fase di ristrutturazione.

Chiaramente ci focalizziamo sulla “ristrutturazione Green” che ha ovviamente i costi più elevati rispetto ad una ristrutturazione “normale” ma,  a medio-lungo periodo risulta decisamente più conveniente, anche rispetto all’acquisto di una nuova abitazione. Per edifici "green" si intendono quelle abitazioni con una certificazione energetica che devono essere pari o minimo alla classe D.

Ricordiamo le classi energetiche degli immobili: al vertice vi è la classe A4 mentre alla base vi è la classe G.

In Italia circa il 75% degli immobili è sotto la classe D. Ciò vuol dire che necessitano al più presto della ristrutturazione per migliorare la loro efficienza energetica.

Ma questo non è solo per l’impatto ambientale. A marzo 2023 il Parlamento Europeo ha emanato una direttiva con lo scopo di costringere gli Stati membri ad allinearsi entro il 2033. L’obiettivo è il passaggio dalla classe energetica minima ad almeno alla classe D.

Cosa prevede la normativa UE Case Green:

  • tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dall’anno 2028;
  • gli edifici residenziali devono essere soggetti a ristrutturazione per rientrare almeno nella classe E entro il 2030 e entro il 2033 in classe D;
  • gli immobili con destinazione diversa da quella residenziale dovranno raggiungere la classe E entro il 2027 e la classe D entro il 2030.

Così l’UE cerca il più possibile di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 nell’immobiliare nei suoi Paesi. L’obiettivo finale della direttiva è quello di prevedere che tutti gli edifici entro il 2050 abbiano emissioni CO2 pari a 0.

Ci sono però immobili che non sono soggetti alla direttiva europea, nello specifico:

  • abitazioni sotto i 50 metri quadri;
  • seconde case utilizzate meno di 120 giorni l’anno;
  • edifici vincolati come Beni Culturali;
  • chiese e luoghi di culto;
  • edifici di proprietà del Governo, Forze armate e altre destinati a scopi di difesa nazionale.

Non vi sono sanzioni in caso di mancato allineamento alla direttiva UE. Tuttavia, in caso di mancata ristrutturazione, i Governi degli Stati membri posso introdurre sanzioni ad hoc. La mancanza di sanzione non deve essere vista come scorciatoia: gli immobili con una bassa efficienza energetica saranno sicuramente soggetti ad una vertiginosa diminuzione del proprio valore commerciale.

Per rendere green un immobile sicuramente i costi sono elevati. Tuttavia è bene valutare i vantaggi sul lungo periodo.

Proprio per attenuare gli elevati costi ci sono vari incentivi e detrazioni fiscali, come ad esempio il Superbonus ed Ecobonus. In più per chi acquista un immobile con classe energetica A o B entro il 2023 ha diritto ad una detrazione Irpef del 50% dell’IVA per l’acquisto.

Ma non solo: vi sarà un netto risparmio sulle bollette: i lavori di efficientamento energetico abbassano il costo dell’energia fino al 60% oltre a ridurre notevolmente le emissioni di anidride carbonica permettendo una pulita produzione di energia rinnovabile.

Inoltre ristrutturare green vuol dire aumentare il valore dell’immobile fino al 30%

Come abbiamo evidenziato sono molteplici i vantaggi di una casa green, sia per il risparmio energetico sia per il valore aumentato dell’immobile.

Il green ormai sta sempre di più prendendo piede, anche dal punto di vista degli investimenti.

È importante cercare di migliorare il mondo che ci circonda. Iniziamo con la nostra casa!